Come la sanità pubblica è diventata un affare privato
C’è chi si accampa fuori dai negozi di elettronica per varcare le porte in testa per l’ultimo modello di iPhone, chi a Wimbledon si mette in fila all’alba, e chi arriva in ritardo al lavoro dopo essere corso in libreria per l’uscita di una nuova pietra miliare sulla comunicazione della sanità pubblica. Ognuno ha le proprie passioni, ma alla fine è sempre l’emozione dell’attesa a renderci tutti un po’ simili, pronti a fare sacrifici pur di avere tra le mani quello che desideriamo di più. Ecco quindi una recensione lampo di un libro che, anche se non svela nulla di nuovo per chi quotidianamente vive e lavora nelle dinamiche sanitarie, con un linguaggio chiaro ed accessibile a tutti cittadini italiani descrive lo scenario attuale in cui versa la sanità.
Libro da consigliare alla vicina di casa complottista, allo zio che “deh vado alla clinica privata e salto la lista d’attesa” e al giovane collega con l’assicurazione sanitaria.

“Codice Rosso, Come la sanità pubblica è diventata un affare privato”, edito da Fuori Scena, è il nuovo libro di Milena Gabanelli e Simona Ravizza che, con dati e casi concreti nel solido ed affidabile stile delle due giornaliste di Dataroom, tenta di aprire gli occhi degli italiani sul valore del Sistema Sanitario Nazionale che pian piano si sta dimenticando a favore di modelli sanitari privati.
La sintesi di Codice rosso
Il libro-inchiesta denuncia le falle del sistema, le assurdità e gli squilibri nella sanità pubblica che stanno sempre più piegando l’invidiabile modello universalistico previsto dalla legge istitutiva del Sistema Sanitario Nazionale 833/78 verso interessi sanitari privati a scopo di lucro. Codice rosso, seppur con una chiara visione ed etica a sostegno del sistema sanitario pubblico, si pone l’obiettivo di descrivere in modo neutrale lo scenario della sanità italiana per dare ai cittadini degli strumenti di lettura del complesso (e non semplificabile) mondo della salute di cui si sente tanto parlare nella quotidianità. Davanti ai malfunzionamenti della sanità, esperiti in prima persona o appresi tramite i titoli dei telegiornali, spesso infatti gli italiani si soffermano sulla lamentela o sulla rassegnazione senza riuscire a capire la vera origine del problema davanti al quale si sono trovati. Ecco allora che il libro propone una narrativa densa di dati, ma utile per capire il ruolo che ognuno ha davanti alle proprie scelte individuali.
Il contenuto del libro si evince chiaramente già dall’indice del libro e dalla scelta delle tematiche proposte. Nella prefazione si anticipa come le radici dei problemi della sanità partono da lontano e che si radichino negli errori di programmazione, non valorizzazione e non incentivazione del personale sanitario. Ci si pone domande che riecheggiano nella narrazione quotidiana come “è colpa del numero chiuso a medicina?” e si parla del ruolo del marketing dei maghi del prodotto “l’acqua che cura le tue ossa” e del ruolo giocato in prima persona dalle scelte dei cittadini stessi. Si declina il ruolo delle Regioni e del rapporto pubblico-privato. Si fanno due conti. Anzi quattro, sul costo delle assicurazioni e delle prestazioni in libera professione. Si parla di anziani, universalismo e speculazione.
I 7 capitoli di codice rosso
- Un sistema in mano alle lobby, parte dal primo anello della catena: i medici di famiglia. Qui si chiariscono alcune curiosità su questa professione così dirimente per la salute dei cittadini, si evidenziano le prime problematiche quotidiane in cui si imbattono i pazienti, si arriva ai nuovi modelli di erogazione della salute, le Case della Comunità e al ruolo delle farmacie.
<< Sono un medico di famiglia […] La nostra professione deve essere rivista completamente, con regole nuove e più chiare. Il momento è adesso. >> - Eutanasia di una professione, ripercorrendo gli errori della politica e di una scellerata gestione sanitaria del passato si arriva ai problemi dei giorni nostri che si ripercuotono direttamente sulla sicurezza dei pazienti a cui “può andare bene o male”. In questo capitolo troviamo poi tutte le cifre degli stipendi dei sanitari, numeri e trasparenza nero su bianco, ma anche tanti altri dati sulle borse di specialità più richieste e quelle che purtroppo vanno deserte.
- La deriva delle scuole di specializzazione, tema che ha strettamente a che fare con la carenza di personale sanitario è affrontato mettendo in luce i paradossi e gli interessi in gioco. Si parla del delicato equilibrio tra medici ed infermieri e agli interventi politici populisti fatti con il paraocchi.
<< Ma io mi chiedo: nel nostro Paese è accettabile l’idea che, a seconda di dove nasci o vivi, puoi avere una maggiore o minore probabilità di cura e di sopravvivenza? >> - La via crucis delle liste d’attesa, tra incubi ed interventi politici, questo capito scioglie tutti i dubbi sul tema delle liste d’attesa: come si formano, quando calano e come risolverle con l’adeguamento dell’offerta alla domanda.
- Salute S.p.a., questo capitolo è un saggio sul disfunzionale ruolo del privato nella sanità pubblica italiana e la notizia peggiore è che è tutto vero. Si affrontano, nell’ordine: il business del mal di schiena, la spartizione degli interventi redditizi, la gestione dei casi oncologici, la spinta verso l’attività a pagamento, dell’illusorio ruolo delle assicurazioni sanitarie e delle esternalizzazioni.
<< Nell’ultimo decennio sembra che l’Italia sia stata travolta da un’ondata di mal di schiena curabile in un solo modo: viti e placche. >> - Radiografia degli ospedali italiani, ecco il capitolo con i ranking delle strutture che funge da “guida” per orientarsi in caso di necessità. Questo è un esempio (aggiornatissimo) che fornisce al lettore gli strumenti per muoversi nella sanità anche in futuro quando le valutazioni saranno oramai datate.
<< […] il buon funzionamento dipende da com’è gestita [l’Azienda sanitaria]. La scelta del manager, quindi, fa la differenza, anche se in questo caso l’obiettivo finale non è quello di ottenere profitto, ma utilizzare le risorse che provengono dalle nostre tasche per garantirci cure adeguate. >> - Vecchi e abbandonati, “Ma la vecchiaia arriva per tutti” racchiude il monito per il Paese più anziano d’Europa chiedendo la trattazione con altri sconfortanti numeri che descrivono l’inadeguatezza dei modelli sanitari attuali.
Una recensione per tutti di Codice rosso
Unendo la narrazione d’inchiesta ai numeri, il testo condivide con il lettore i retroscena del complesso mondo della sanità dal punto di vista dei professionisti sanitari e dei pazienti con un linguaggio diretto ed una scrittura essenziale.
Lungo tutta la narrazione si mette in risalto la contrapposizione tra il sistema sanitario pubblico e quello privato a cui sempre più, in un circolo vizioso, si fa ricorso per le inefficienze del primo. In questo sistema di vasi comunicanti, spiegano le autrici, il modello pubblico deperirà sempre più a favore del privato. Però è qui che emerge il paradosso del quadro della sanità d’oggi, e che nessuno aveva mai apertamente descritto così bene in una pubblicazione divulgativa. Nel mettere in risalto le ipocrisie di un sistema finanziato con la contribuzione generale, emerge come a trarne il maggior vantaggio siano in modo silente i privati. Tornando però dalle iniquità sociali che si creano a sfavore di chi non può permettersi cure private, si chiarisce che nessuno può sentirsi veramente al sicuro senza un solido sistema sanitario pubblico. Non basta infatti avere i soldi per accedere di tanto in tanto alla sanità privata saltando le liste d’attesa, perché nel momento del reale bisogno le coperture private non sono garantite, non sono le migliori ed i costi sono insostenibili per la stragrande maggioranza della popolazione.
Tra dati e fonti, Codice rosso delinea anche un’utile mappa della sanità sul territorio nazionale in cui muoversi a seconda dei propri bisogni perché sì, non è detto che il privato sia meglio del pubblico e ogni cittadino è libero di accedere alla struttura sanitaria pubblica che ritiene. Si trovano infatti nel libro utili ranking dei migliori punti nascita, dei pronto soccorso da evitare e delle strutture con i macchinari più all’avanguardia. Ad essere critici e a cercare il pelo sull’uovo, l’unica pecca di questo libro è forse la mancanza di un capitolo finale in cui si fa il punto con il lettore su quanto condiviso nei 7 capitoli precedenti, ma l’auspicio è che d’ora in poi le occasioni di sintesi e discussione saranno sempre più frequenti.
Nonostante il bagno di realtà, il libro si propone comunque in modo positivo come un – flebile, gradito e necessario – tentativo di porre attenzione sulla sanità pubblica per correggerne le disfunzioni prima che sia irrimediabilmente sopraffatta da modelli iniqui dal punto di vista sociale. Perché esiste anche una sanità che funziona e che è il fiore all’occhiello del nostro Paese. I sanitari sono veramente la prima e più straordinaria risorsa su cui puntare per far funzionare il sistema e che bisogna mettere nelle condizioni di poter dare il meglio.
Da giornaliste attive da anni nell’ambito della sanità, Gabanelli e Ravizza parlano in modo diretto ai cittadini italiani per renderli consapevoli e partecipi del valore del Sistema Sanitario Nazionale di cui sono parte. Lo strumento finale che le due affidano ai cittadini è quello del voto politico consapevole in virtù dell’articolo 32 della Costituzione.
La narrazione di cui avevamo bisogno, anche se non lo sapevamo.
Un sentito grazie alle autrici che hanno creato un capolavoro di divulgazione sulla sanità che, nonostante l’impatto quotidiano sulla vita di ognuno di noi, è ancora troppo poco conosciuta, attenzionata e discussa.

Milena Gabanelli è una giornalista, autrice televisiva e conduttrice televisiva attiva celebre per il suo lavoro d’inchiesta su temi di interesse pubblico. Oltre a Report, ha fondato Dataroom, una rubrica di approfondimento su Corriere della Sera, dove analizza e denuncia inefficienze e sprechi, anche in ambito sanitario, tramite l’uso di dati e report dettagliati. Il suo lavoro ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere maggiore trasparenza nel sistema sanitario italiano.
Simona Ravizza è una giornalista italiana del Corriere della Sera, specializzata in inchieste su sanità e gestione della salute pubblica. Con la sua rubrica su Dataroom, ha denunciato scandali, inefficienze e sprechi nel sistema sanitario, contribuendo a una maggiore consapevolezza e trasparenza in ambito sanitario. Il suo lavoro ha avuto un impatto significativo sul dibattito pubblico in Italia.